Negli ultimi anni inoltre si Ë riscontrato un progressivo aumento delle frequenza di casi di pollinosi, che in alcune zone esordiscono gà nei mesi di gennaio-febbraio, cioè in evidente anticipo rispetto alla classica allergia primaverile. Inoltre stanno sempre più aumentando le allergie da pollini cospetti "minori" che in passato più raramente erano causa di allergie rispetto ai pollini di graminacee e di Paritaria, per tali motivi definiti "maggiori". ECCO LE PIANTE CHE PORTANO ALLERGIE A provocare le reazioni non sono solo le Graminacee dei campi o dei parti o la Paritaria in città, ma anche Ontano, Betulla, Nocciolo. Chi soffre di allergie deve poi temere, in questa stagione, il Cipresso, considerato come polline emergente e líAmbrosia che dal Nord America al Nord Italia, a fine estate, rappresenta sempre più la novità per medici e pazienti. Per seguire l'andamento delle pollinazioni, si è costituita una rete di sorveglianza e monitoraggio con stazioni di rilevamento sparse su tutto il territorio nazionale che misura la concentrazione in atmosfera dei principali pollini di interesse allergologico. I SINTOMI I sintomi più caratteristici delle allergie primaverili sono a carico delle mucose delle vie respiratorie e delle mucose oculari e più precisamente: sintomi nasali: starnuti, ostruzione nasale, secrezione acquosa, prurito; sintomi oculari: prurito, lacrimazione, fastidio alla luca, congiuntiva arrossata ed edematosa; sintomi a carico dellíapparato respiratorio: tracheite con tosse stizzosa ed asma bronchiale. Líasma si osserva nel 30-40% dei casi di pollinosi, sembra più frequente negli allergici alla Paritaria, e può anche costituire líunica manifestazione clinica della pollinosi, anche se, più spesso, si associa ai Sintomi nasali ed oculari oppure compare a distanza di anni dalle prime manifestazioni della patologia. I soggetti che manifestano anche solo in parte, ma con ricorrenza stagionale, i sintomi sopra descritti devono consultare il proprio medico che può, a sua volta, richiedere una consulenza specialistica allergologica. Una valutazione critica approfondita dei dati clinici rapportata ai risultati dei tests diagnostici consente di stabilire la diagnosi di certezza di pollinosi, premessa indispensabile per instaurare la terapia più opportuna ed efficace. Solitamente la cura di queste forme allergiche prevede: lí impiego di farmaci antiallergici per via generale o locale da assumere nella stagione dei disturbi (antistaminici, farmaci che bloccano la liberazione di sostanze responsabili dellíinfiammazione allergica, cortisonici, decongestionanti nasali) in grado di controllare i sintomi ma non di incidere sulle ricadute stagionali future. Líimmuterapia specifica cioË i vaccini antiallergici : líimmunoterapia consiste nellíiniettare sottocute quantit‡ gradualmente crescenti dellíallergene specifico, per modificare nel tempo la risposta immunitaria della persona allergica. Non tutti i pazienti allergici però traggono beneficio da questo tipo di terapia; miglioramenti dei sintomi si osservano soprattutto nelle forme allergiche stagionali, quando è implicato un solo allergene. E' sempre necessario che il vaccino venga somministrato da un medico. COSA FARE PER EVITARE I POLLINI? Tutto quello che si può fare è mettere in pratica alcune precauzioni elementari: - ridurre la permanenza all'aperto nella stagione pollinica, soprattutto nelle giornate secche e ventose o quando l'erba è stata tagliata di recente. - Chiudere le finestre verso sera quando la concentrazione dei pollini nell'aria è massima. - Nel programmare le ferie conviene conoscere il calendario pollinico della meta delle vacanze. In genere nelle zone marine la densit‡ del polline Ë inferiore.
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Marzo 2021
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