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DISTURBI ALLE VIE URINARIE, QUALI CAUSE

11/2/2021

 
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Le infezioni delle vie urinarie rappresentano una delle più comuni forme di infezione batterica.
Coinvolgono principalmente le donne, circa un terzo ne è colpita entro i 25 anni e oltre la metà soffre di almeno un episodio durante la vita.
La caratteristica più rilevante di queste infezioni è la loro ricorrenza, sono infatti frequenti gli episodi di recidive.
Si manifestano soprattutto a livello delle basse vie urinarie, in particolare della vescica (cistiti).
La presenza di febbre rappresenta un segnale d'allarme e può significare il coinvolgimento dei reni (pielonefrite).
La maggior parte delle infezioni alle vie urinarie è causata dalla normale flora intestinale (principalmente Escherichia Coli) che penetra nel tratto urinario e migra verso la vescica, invadendo l'urotelio, determinando la risposta infiammatoria responsabile della sintomatologia.
Per le donne i principali fattori di rischio sono rappresentati da:
Caratteristiche anatomiche. L'uretra femminile + più corta di quella maschile e quindi più accessibile ai patogeni.
Attività sessuale, che può rappresentare una maggiore fonte di infezioni.
L'utilizzo di dispositivi intrauterini come diaframma o comunque l'uso di spermicidi.
La menopausa, per motivi fisiologici (es. variazioni del pH vaginale) o meccanici, che compromettono la normale funzionalità della vescica (es. prolassi, incontinenza...).
Altre condizioni generali che possono aumentare il rischio di infezione alle vie urinarie sono le seguenti:
Utilizzo di cateteri, che a lungo termine possono infatti portare allo sviluppo di un biofilm, intorno alla parte esterna del catetere stesso e sull'uroepitelio, che funge da protezione per i atteri che vi penetrano.
Alterazioni della flora intestinale, ad esempio in seguito a terapie antibiotiche.
Presenza di patologie che impattano sul tratto urinario come calcolosi renale e ipertrofia prostatica.
Diabete, a causa di alterazioni del sistema immunitario e per l'impatto sulla motilità urinaria.
E' comune il ricorso ad antibiotici per combattere questo tipo di infezione, tuttavia il loro uso frequente, soprattutto nelle cistiti ricorrenti, può portare a disbiosi intestinali e vaginali oltre che a incrementare il preoccupante fenomeno delle resistenze batteriche.
In ambito fitoterapico, un importante aiuto arriva dall'utilizzo del Mirtillo Rosso, detto anche Mirtillo Americano o Cranberry.
Si tratta di un arbusto originario del Nord America, il cui frutto contribuisce alla normale funzionalità delle vie urinarie.

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